Come le
finestre della mia città
Conta
sbagliare in questa vita
con la
consapevolezza di avere
abbastanza
amore
da
bastarsi da soli
ignorando
le convinzioni altrui
trattenendo
il bisogno primordiale,
oscuro,
individuale
e se i
richiami soffocano
allora è
giunto il momento
di agire
d’impeto
senza
calcoli matematici
che
segnano orari d’arrivo e partenza
l’essenziale
è percepire l’avvento
di quel
che sarà senza conoscerne
forma
suono
colore
sostanza.
Come le
finestre della mia città
abbraccio
l’aria
che si
scontra col mio corpo
saluto i
giorni
ed
inizio il silenzio
osservo
contemplando a vuoti pensieri
l’accensione
del mondo
mi
sforzo di comprenderne i perché,
le
direzioni, i piani.
Come le
finestre della mia città
guardo
l’orizzonte
in
attesa della tempesta.
Tratto dalla raccolta "Sangue Sparso" di Ersilia Anna Petillo
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