Rispondo con un immaggine: encefalogramma piatto.
Perchè perdersi in ma e se, per non parlare dei forse. Agire ora senza stare ad aspettare una vita racchiusa in un sogno ma battersi per esso e renderlo vita nel proprio tempo. Io l'ho reso schiavo del mio essere, l'ho conquistato quando altri mi imponevano un tempo che non era il mio ma il riflesso di qualcosa che nel loro andare non si era realizzato. Lo divoro quando cerca di resistermi opprimendo la mia libertà. Lo calpesto quando si fa alto e mi oscura l'orizzonte. Ho addomesticato il mio tempo e mi è costato un gran numero di ferite che forse mai andranno via e fanno bene a restare dove sono perchè è con le stesse che gli incuto paura, ho imparato con lui a rialzarmi ad ogni ticchettio sbagliato, a gestire il passato rivivendolo anche con dolore, perchè c'è un tempo che a volte sembra uno specchio riflette e ti riflette... cerca l'inganno. Camminare al mio ritmo, lento quando lo avverto al tatto, veloce se la melodia è travolgente e se resto ferma vuol dire che lo spettacolo che osservo è degno del mio tempo. Non esiste un tempo giusto o sbagliato o la cosa giusta al momento sbagliato lì siamo sbagliati a prescindere in un tempo "convenzionale". Ci sarà una vita che non aspetta momenti per sorprendere il mondo in cui viaggia, ci sarà un tempo che non avrà bisogno di lancette per essere scandito si muoverà lento sui fianchi di ognuno pronto a distruggere certeze e a rivoluzionare ad ogni nuova alba il domani per ora ascolta la pioggia cadere e spia i movimenti degli esseri umani e ne calcola i minuti, i secondi di rivoluzione. C'è un tempo che è quello di adesso due mani su una tastiera, dita veloci a riconoscere le lettere su di essa scolpite, si costruiscono parole, inventano una storia, che forse ora tu avrai letto. Il tuo tempo ora!
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